venerdì 6 dicembre 2013

Photo Life series: Should you work for free?

Photo Life series: Should you work for free?

No.. direi di no....è la solita storia della (mancata) ridistribuzione del reddito.... causa di ogni guaio del mondo.
Beata avidità......

lunedì 4 novembre 2013

venerdì 1 novembre 2013

Da un commento su Byoblu del 31/10/2013

Uno dei commenti mi ha particolarmente colpito. E come non approvare questo punto di vista citato da Paolo Carboni  ?
L’economista Serge Latouche spiega come si è giunti all’apice della crisi, svela il falso mito della produttività e indica il suo percorso per una nuova economia a servizio delle persone e dei popoli.
“E’ un paradosso affermare che siamo in crisi. Nel 1972 c’era una crisi ecologica, prima ancora nel maggio 1968 c’era stata una crisi culturale e i giovani sono ancora oggi in questo tipo di crisi. Venne il tempo della Thatcher e di Ronald Regan, una controrivoluzione neoliberista che ci ha portato a questa situazione. Siamo in una crisi sociale e, con il fallimento della Lehman Brothers, dal 15 settembre 2008 ci troviamo in una crisi economica. Tutte queste crisi si mescolano e generano una crisi di civiltà, la crisi della civiltà occidentale. Siamo solo all’inizio, la situazione peggiorerà nei prossimi mesi e anni.
Aveva ragione il vecchio Marx, non Karl, ma Groucho Marx, che diceva: “un bambino di 5 anni lo capirebbe già!”. Sicuramente i nostri governi avrebbero bisogno di un bambino di 5 anni, perché capirebbe immediatamente che una crescita infinita è incompatibile con un pianeta finito. Un bambino lo capisce, ma noi no. In Francia, nel 2007, il nostro Presidente si è fatto eleggere con questo mantra: “lavorare di più per guadagnare di più”. Questo slogan è di una stupidità totale! È totalmente contrario alla logica elementare e economica. Per tutti gli economisti la legge sacrosanta è la legge del mercato, dell’offerta e domanda, e allora se si lavora di più si fa aumentare l’offerta del lavoro e, siccome la domanda non è abbastanza forte, questo fa crollare il prezzo del lavoro, che si chiama stipendio. Non si dice di guadagnare di più, ma si dice che si deve lavorare di più! E l’Unione Europea chiede alla Francia di spostare l’età della pensione e il risultato è che lo stipendio è sempre più basso. Al contrario si potrebbe dire “lavorare di meno per guadagnare di più”, ed effettivamente molti periodi nella storia sono stati così. Nel XIV secolo, dopo la peste nera, il numero di operai è crollato e gli stipendi sono aumentati notevolmente. Oggi ci sono milioni e milioni di disoccupati. Viviamo in un mondo (che qualcuno chiamava “l’Assurdistan”) dove milioni di lavoratori lavorano sempre di più, troppo, impazziscono, si stressano, si suicidano, e altri milioni di persone invece non lavorano affatto. Lavorare meno è una delle misure per risolvere la disoccupazione, ma non è l’unica. Altre sono la rilocalizzazione e la riconversione ecologica, ma allora immediatamente l’economista dirà “ma come produrre”? Oggi la parola sacra nella Unione Europea, è “produttività” perché la nostra produttività è troppo bassa di fronte alla concorrenza cinese. “Dobbiamo congelare la concorrenza cinese” direbbe il bambino di 5 anni, purtroppo non abbiamo al governo un bambino di 5 anni. Userò una parola che fa scandalo sempre in Italia, ma che dobbiamo usare perché siamo in crisi, la parola è: “protezionismo”. Dobbiamo essere protezionisti in modo intelligente: un protezionismo sociale per permettere a tutti di lavorare, un protezionismo ecologico, per salvare il pianeta, un protezionismo anche fiscale. Mettere la concorrenza, il libero scambio, è una forma di protezionismo, ma è il protezionismo più feroce dei predatori. Dobbiamo proteggere i deboli, il popolo! Non i predatori, non gli speculatori, non i finanzieri, non le banche, ma il popolo! E poveri imprenditori! Soprattutto in Italia, dove ogni settimana alcuni si uccidono perché sono strangolati e se fanno un lavoro eticamente corretto sono ancora più strangolati!
La crisi può essere il momento di opportunità per portare avanti un progetto alternativo. La sinistra, come è istituzionalizzata non ha più nessuna speranza. Sono sempre stato un uomo di sinistra, ma penso che soltanto un movimento dal basso può reinventare la politica, che non ci si può salvare con questi partiti corrotti e che non si sa se la politica di domani dovrà passare attraverso dei partiti.
La cosa importante è avere un orizzonte di senso e l’orizzonte di senso deve essere uscire dall’economia e introdurre lo spirito del dono.” Serge Latouche

venerdì 11 ottobre 2013

Natura,Natura, le foto più belle dell’anno a Milano

Natura,:
Natura, le foto più belle dell’anno a Milano
Le abbiamo ammirate sui social network, in tv, qualcuno è andato fino a Londra per osservarle dal vivo. Ora le 100 immagini premiate al concorso di fotografia naturalistica più prestigioso del mondo arrivano finalmente a Milano. Per la precisione in via Palermo, al museo Minguzzi, dal 19 ottobre al 22 dicembre.
La mostra è stata organizzata da Roberto Di Leo, presidente dell’associazione culturale Radicediunopercento. Il museo Minguzzi è in via Palermo 11, Milano. Le fermate della metropolitana più vicine sono Lanza e Moscova. 

Ingresso 

6 euro (intero)
4 euro (bambini dai 6 ai 12 anni e over 65, convenzioni Fai e Touring Club)
Gratis: bambini fino a 6 anni
La tessera associativa è obbligatoria e costa 1 euro

Promozione per le famiglie: su due figli accompagnati dai genitori uno (di età compresa tra 6 e 17 anni) non paga.

mercoledì 2 ottobre 2013

Quale disturbo ? Ma è un piacere...... Artisti e non....

Marco Crupi Blog Fotografico: Lettera da un Fotografo Professionista: Questa lettera è stata scritta da un fotografo professionista di nome Simone Tossani ( http://www.simonetossani.it/ ) sul proprio profilo Facebook.
Purtroppo viviamo in un paese dove arte e cultura si pretendono GRATIS....
Altre professioni ti fanno pagare anche l'aria respirata mentre ti leggono la mail...
Ma perchè.....perchè..... perchè....?????

domenica 30 giugno 2013

Ha stravinto la casta - Antonio Padellaro - Il Fatto Quotidiano

A Roma, in queste sere di inizio estate i ristoranti alla moda sono accerchiati da schiere di auto di grossa cilindrata, perlopiù tedesche che di blu conservano il lampeggiante, minaccioso anche spento come le insegne dei signorotti medievali. Per ore dietro i vetri scuri sonnecchiano incazzati gli autisti, in attesa di scarrozzare verso casa vassalli, valvassori e valvassini, finalmente satolli.
 
A questo punto il lettore si chiederà dove sia la notizia: le macchine dei potenti, statiche o sgommanti non fanno da sempre parte integrante della scenografia della città eterna, come le antiche fontane e i cassonetti maleodoranti? Appunto: la notizia è che nulla cambia e che......
Ha stravinto la casta - Antonio Padellaro - Il Fatto Quotidiano